Le 10 torture più spaventose di sempre: i modi più atroci per infliggere dolore

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Quali sono le 10 torture più spaventose di sempre? In quanti e quali modi diversi l’uomo è stato capace di infliggere dolore ai propri simili? Se ad oggi la tecnologia dà modo all’essere umano di sfogare tutto il proprio sadismo, c’è da dire che nel passato non si era da meno. Le torture che venivano utilizzate nel Medioevo sono rimaste famose nella storia e a ben ragione. Alcune di esse fanno venire la pelle d’oca solo a sentirle nominare. Il palo, la gabbia, il topo, le tenaglie sono solo alcune di esse, che richiamano sofferenze indicibili e sconvolgenti. Pronti per questo viaggio alla scoperta del terrore?

1.Spesso oggi si parla di gogna con un’accezione totalmente negativa ma, a ben vedere, questa era una delle punizioni più tenere. Consisteva nell’esporre pubblicamente il condannato in piazza, con indosso un collare di ferro fissato ad una colonna con una catena.

2.Anche nella gabbia il condannato era esposto agli occhi altrui, ma in questo caso il poveretto veniva lasciato lì a morire di fame e sete, esposto alle intemperie e agli attacchi degli avvoltoi.

3.Passando alle torture più cruente troviamo la ruota. Il malcapitato veniva legato ad essa e nel frattempo il boia procedeva a spezzargli le ossa con un martello di ferro. Se il poveretto era ‘fortunato’, il torturatore poneva fine al suo strazio con un colpo di pistola, altrimenti veniva lasciato in agonia per giorni interi, finché non moriva di fame o dilaniato dagli uccelli.

4.Atroce poi il meccanismo usato nella creamaglieria. Il soggetto veniva posto su un telaio di legno, legato mani e piedi a delle corde in tensione, a loro volta collegate ad una maniglia. Quando il torturatore azionava la maniglia, le corde tiravano gli arti verso l’esterno, in certi casi fino a strapparli dal corpo. Si ritiene essere una delle forme di tortura più disumane e dolorose in assoluto.

5.La tenaglia era l’incubo delle donne accusate di aver praticato aborti oppure di adulterio. Il torturatore era chiamato a stringere i seni esposti della malcapitata in una vera e propria morsa, usando delle tenaglie di ferro. Le punte penetravano nella carne e spesso la strappavano, lasciando la poveretta mutilata a vita.

6.Il palo consisteva nel costringere la vittma a sedersi su un palo di un certo spessore, facendola abbassare sempre di più e lasciando che l’oggetto penetrasse sempre più in profondità. Talvolta occorrevano tre giorni affinchè il poveretto morisse.

Questo era il tipo di tortura prediletto da Vlad l’Impalatore.

 

7.La tortura dell’unghia è tanto semplice da spiegare quanto dolorosa da immaginare: l’aguzzino strappava via le unghie con degli attrezzi, a volte anche infuocati.

8.Lo spaccatesta era invece uno strumento molto usato dall’Inquisizione Spagnola. La testa della vittima veniva inserita in una sorta di casco, che la comprimeva con forza brutale, spaccandone le ossa.
 

9.Uno dei metodi di tortura più comuni era poi quello della sega, data la facile reperibilità dello strumento. La vittima, accusata di stregoneria, adulterio, omicidio, bestemmia o addirittura di furto, veniva appesa a testa in giù e il boia gli segava il corpo a partire dall’inguine. Alcuni finivano per essere letteralmente tagliati in due.

10.Chiudiamo con il topo, forse il tipo di tortura più macabro in assoluto. La punizione consisteva nell’introdurre l’animale in uno degli orifizi della vittima, la vagina per le donne e l’ano per gli uomini. Tale orifizio veniva poi chiuso e, com’è facile intuire, il topo procedeva a graffiare, mordere e scavare alla ricerca di una via d’uscita.