Le 10 superstizioni più famose al mondo: ecco da dove arrivano

Le superstizioni sono un insieme di credenze, che si materializzano in gesti, che ognuno di noi compie senza nemmeno accorgersene. In questa lista capiremo quali sono e da dove derivano le più famose.

Le superstizioni sono alcuni degli atteggiamenti che ci vengono più spontanei, quando temiamo possa succederci qualcosa di brutto o speriamo in qualcosa di bello. E sono così diffuse che spesso anche chi non è superstizioso ha certi comportamenti, fa certi gesti, o dice certe cose giusto perché ormai appartengono alla nostra cultura. In questa lista abbiamo raccolto le 10 superstizioni più famose al mondo (le conoscerai tutte sicuramente) cercando di capire il loro significato e da dove provengano.

10. Il ferro di cavallo

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Sappiamo tutti che qui da noi, ma in generale nella maggior parte del mondo, trovare un ferro di cavallo è di buon auspicio. I ferri di cavallo, in passato ma ancora oggi, erano molto preziosi, e non è solo questo: il ferro di cavallo ha infatti tradizionalmente sette buchi, in ognuno dei quali entra il chiodo nella parte insensibile dell’unghia, e il sette è un numero che porta fortuna. Non solo: è fatto di ferro, un materiale che si riteneva, in passato, scacciare gli spiriti maligni: è per questo che chi ne ha uno cerca di metterlo sulla porta di casa, in modo che gli spiriti non possano entrare.

9. Il giorno Venerdì 13

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Personalmente ho sentito diverse varianti di questo giorno, perché qualcuno parla di Venerdì 13, altri di Venerdì 17. Chi non è superstizioso di solito lascia perdere, ma chi lo è cerca di evitare di fare cose particolarmente significative. La sua origine ha varie teorie, ma una delle più accreditate sembra che sia quella per cui questa data sarebbe la data di morte della maggior parte dei cavalieri templari, nel medioevo, anche se nei libri di storia non si trova traccia di questa superstizione fin quando non si arriva al diciannovesimo secolo.

8. I regali alla sposa

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Le superstizioni riguardanti la sposa ad un matrimonio sono quelle che si seguono più assiduamente, in generale, perché mentre i Venerdì 13 tornano spesso, il matrimonio si fa una volta sola nella vita. Per questo, un po’ in tutto il mondo (con qualche variante) si cerca di regalare alla sposa qualcosa di vecchio, che rappresenta la continuità; qualcosa di nuovo, che rappresenta la speranza per il futuro; qualcosa che sia preso in prestito, per la felicità, e infine qualcosa di blu, il colore della purezza e della fedeltà. Queste tradizioni sembra abbiano origine in epoca Vittoriana.

7. Il gatto nero

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C’è nessuno tra i lettori che è dispiaciuto che tutti trattino male i poveri gatti neri, del tutto identici agli altri se non per il colore del pelo? Bene, la maggior parte delle persone quando un gatto nero attraversa la strada si fermano, se addirittura non vanno a cercare un’altra strada (!); la superstizione trae origine dal medioevo, dove si supponeva che le streghe potessero diventare dei gatti loro stesse, per cui questi animali incutevano timore. Non si capisce poi perché porta male solo quando attraversa la strada: se il gatto fosse effettivamente una strega, sarebbe un problema già dal momento in cui ti vede, no?

6. Incrociare le dita

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Incrociare le dita è un gesto che facciamo tutti, superstiziosi o no, quando speriamo che qualcosa vada bene a noi stessi o a chiunque sia vicino a noi. Questa superstizione trae origine da un gesto pratico che arriva dall’epoca dei primi Cristiani, quando ancora erano perseguitati dai Romani; come segno di riconoscimento, infatti, incrociavano le dita, un gesto che i Romani non riuscivano a capire, e spesso entravano in contatto (e venivano poi protetti) con gli altri Cristiani, così che il gesto assume un significato di buon auspicio ancora oggi.

5. Le stelle cadenti

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Chi non si è mai messo, nella notte di San Lorenzo, a cercare una stella cadente in cielo ed esprimere un desiderio? Al di là della credenza che nella notte di San Lorenzo cadano molte stelle (che non è vero, perché statisticamente il picco è a Novembre, ma d’Agosto si sta bene anche fuori durante la notte), la superstizione è molto antica e deriva dal fatto che gli antichi pensavano che quando un dio guardava verso il basso, verso la terra, una stella scappasse, ed era segno di interesse da parte dalla divinità.

4. L’ombrello aperto in un luogo chiuso

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A volte succede che abbiamo l’ombrello aperto da così tanto tempo che non ci rendiamo conto di averlo aperto anche quando siamo al chiuso. Ma i più superstiziosi non mancano di farcelo notare subito: questo atteggiamento deriva dal fatto che se si tiene un ombrello aperto dove non può piovere, è un po’ come dire che noi si cerca la pioggia, la sventura, su di noi. E poi tenere l’ombrello aperto quando non piove, nelle antiche popolazioni sudamericane, era un insulto al dio del sole, che per aver fatto questo, secondo loro, avrebbe punito chi teneva l’ombrello aperto.

3. La zampa di coniglio

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La superstizione della zampa del coniglio che porta fortuna, per ovvi motivi è in disuso al giorno d’oggi. Secondo la storia, il coniglio sarebbe un animale molto fortunato, e difficile da prendere; per questo motivo, sembra che riuscire a catturarlo e a tenere una delle sue zampe, la sinistra per la precisione, stia a significare che siamo riusciti ad avere parte della sua fortuna. Si, forse la avremo, ma se la guardiamo anche da un altro punto di vista, se siamo riuscita a prenderla noi significa che l’abbiamo tolta a lui, la fortuna. O no?

2. Rompere uno specchio

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Le superstizioni che riguardano gli specchi sono veramente tantissime, e nel corso degli anni si è attribuito loro molte qualità negative. E rompere uno specchio porta… non c’è nemmeno bisogno che lo dica, lo sai sicuramente. I sette anni di sfortuna. Sembra infatti che, secondo alcuni, gli individui dentro lo specchio (ovvero noi stessi) siano in realtà anime malvage che vi sono state intrappolate: se rompiamo uno specchio, quindi, queste anime verrebbero liberate, e influirebbero negativamente sulla nostra vita. Meglio lasciarle lì dove sono…

1. Il quadrifoglio

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C’è un personaggio dei fumetti Disney, Gastone, il cui simbolo è proprio questo, e lo è perché è universalmente riconosciuto come il simbolo della fortuna. Molte persone in passato lavoravano nei campi, ed erano a stretto contratto con il trifoglio, una pianta mangimistica molto comune. Trovare dei trifogli che, per malformazione, avevano quattro foglie era poco comune e si riteneva fosse importante quando a trovarli era una giovane fanciulla in cerca di un marito: la prima persona che avrebbe incontrato dopo averlo raccolto sarebbe diventato il suo sposo. Per cui, se siete donne e trovate un quadrifoglio… state lontane dagli uomini brutti.