I 10 serial killer peggiori che la storia ricordi

Ecco 10 storie di alcuni fra i più prolifici e brutali serial killer della storia, partendo da chi conversava con i cadaveri fino all’hotel degli orrori.

La lista di oggi non è per i deboli di cuore. Si tratta infatti di dieci storie di alcuni serial killer tra i più truci che il mondo abbia mai visto. A partire dagli angeli della morte, medici che uccidevano le loro vittime con iniezioni letali a chi uccideva le vittime per intascarsi le loro eredità, fino ai cannibali, passando per i riti oscuri e per le torture. Una lista cruda e da leggere solo se si ha uno stomaco forte!

10. Ted Bundy: lo stupratore decapitatore

Theodore Robert Bundy uccise più di trenta donne tra il 1974 e il 1978. Il suo modus operandi consisteva nello sfruttare il suo bell’aspetto per farsi avvicinare dalle donne, fingendosi disabile, in difficoltà oppure una personalità autorevole, per poi ucciderle brutalmente. A volte tornava sul luogo del delitto per avere rapporti sessuali con il cadavere, fino a quando non andava in putrefazione. Ma ciò che è ancora più agghiacciante è che decapitò numerose vittime, conservandone le teste in casa, perché rappresentavano i suoi trofei.

9. John George Haigh: l’assassino del bagno nell’acido

John George Haigh fu un assassino che operò in Inghilterra negli anni quaranta. Egli fu conosciuto come l’assassino del bagno nell’acido, perché dopo aver condotto le sue vittime in magazzini in luoghi isolati ed aver sparato loro, le scioglieva nell’acido per far sparire i cadaveri. Dopodiché, si intestava tutti i loro averi e si arricchiva. Durante le indagini si scoprì che scioglieva i corpi delle sue vittime perché convinto (erroneamente) di non poter essere incriminato in assenza del cadavere.

8. Donald Henry Gaskins: il killer dell’autostop

Gaskins fu un serial killer che faceva salire in macchina giovani autostoppiste per poi torturarle, mutilarle e ucciderle. Dichiarò di avere ucciso 110 persone, ma fu impossibile verificare la veridicità di tutti i suoi racconti. Fu condannato alla sedia elettrica.

7. Jeffrey Dahmer: il cannibale di Milwaukee

Jefree Dahmer, tra il 1978 e il 1991, si rese colpevole di ben 17 omicidi incredibilmente efferati. Non si limitava infatti ad uccidere le sue vittime, ma compiva atti di cannibalismo, squartamento, necrofilia e violenza sessuale nei loro confronti. Molto spesso incontrava le sue vittime in locali gay, e sotto l’effetto dell’alcol aveva rapporti sessuali con loro e le uccideva, oppure le uccideva e aveva rapporti con i loro cadaveri. Già da molto giovane aveva mostrato segni di squilibrio, nascondendo negli armadi dei manichini e sciogliendo scoiattoli nell’acido. In alcune occasioni dopo aver ucciso le vittime le smembrò e mangiò parti dei loro corpi. Dopo l’arresto Dahmer rilasciò un’intervista nella quale si assumeva la totale responsabilità dei suoi atti, attribuendo parziale colpa al fatto che aveva perso la fede; non dovendo rendere conto a Dio delle sue azioni, non riteneva logico “comportasi bene”.

6. Richard Ramirez: omicidi efferati e segni occulti sui muri

Richar Ramirez fu un serial killer che negli anni 80 spaventò a morte gli abitanti di Los Angeles. Fu ribattezzato dai media “night stalker”, e cioè cacciatore della notte. Entrava nelle case delle vittime, in genere donne, scelte a caso, e le picchiava, le violentava, le torturava e le uccideva. In particolare uccise una donna mutilandone il corpo e incidendo una T su uno dei suoi seni; dopodiché le tolse anche gli occhi. Obbligò altre vittime ad inneggiare a Satana, e disegnò un pentacolo su una parete della casa di un’altra vittima, e sulla coscia di una di queste. Sembra incredibile, ma alcuni gruppi musicali gli dedicarono svariate canzoni.

5. Daniel Carmago Barbosa: la bestia delle Ande

Daniel Carmago Barbosa fu un pluriomicida e stupratore in Ecuador, che è sospettato di avere ucciso più di 150 vittime (di cui al momento ne sono state accertate 70). Si fingeva un pastore protestante che aveva perso la strada e avvicinava così le ragazze, per poi condurle in luoghi isolati e abusare di loro prima di ucciderle. La cosa più incredibile è che gli venne conferita la massima pena, ma questa in Ecuador ammontava solo a 16 anni. Fu comunque ucciso in carcere dal cugino di una vittima.

4. Henry Holmes: il gestore dell’hotel degli orrori

Henry Holmes fu uno dei più terribili killer che l’America ebbe il triste destino di vedere nell’Ottocento. Il numero delle sue vittime è attualmente sconosciuto; lui ne dichiarò 133 nella sua biografia, la polizia dell’epoca gli attribuì 200 omicidi, e al momento si pensa che siano stati circa un centinaio. Holmes possedeva un enorme hotel ribattezzato “Il Castello”, che era il luogo dove i suoi omicidi si consumavano regolarmente. L’enorme edificio a tre piani era un hotel, e il secondo ed il terzo piano erano il teatro delle sue uccisioni. Questi piani erano infatti un groviglio di cunicoli e stanzette, e gli ospiti ignari dell’albergo vi si perdevano, inciampando nei trabocchetti e cadendo nelle botole che li portavano in cantina, dove Holmes aveva la sua camera delle torture. Ma ciò che è ancora più incredibile è il fatto che tutte le stanze erano delle vere e proprie camere a gas; in cucina aveva un forno crematorio e i muri erano fatti in amianto, in modo che la combustione non potesse propagarsi. Inoltre, poteva bloccare le porte dall’esterno, e in cantina aveva una piscina piena di acido corrosivo!

3. Henry Lee Lucas: il più prolifico serial killer del mondo

La storia di Henry Lee Lucas è incredibilmente tragica e affonda le sue radici in un’infanzia di maltrattamenti e abusi da parte dei genitori e in particolare della madre. Questa era un’alcolizzata, molto autoritaria, che lo picchiava di frequente e che lo costrinse ad andare a scuola vestito con abiti femminili svariate volte. Inoltre la madre era una prostituta e costringeva il figlio ed il marito ad assistere ai suoi incontri “lavorativi”, che svolgeva in casa. Inutile dire che questo rese molto difficile il suo sviluppo personale, sia emotivamente che sessualmente. Lucas compì numerosissimi omicidi durante la sua vita ed in particolare si associò ad un uomo con problemi mentali (Ottis Toole) che aveva avuto un’infanzia incredibilmente simile alla sua. Entrambi amavano scegliere delle persone a caso come vittime, per poi ucciderle e abusare dei loro cadaveri. Lucas uccise anche la madre e ammise di aver abusato del suo cadavere, commettendo atti di necrofilia. Lucas fu collegato a 214 omicidi, ma ne confessò 600, e grazie alle sue confessioni le autorità riuscirono effettivamente a collegarlo a tutti questi omicidi; molti casi non furono però mai riaperti.

2. Dr Harold Fredrick Shipman: il Dottor Morte

Harold Shipman fu un medico inglese che uccise moltissimi pazienti, di età avanzata, con iniezioni letali di morfina, per poi falsificare i loro testamenti e fare in modo che le eredità passassero in mano sua. Nessuno sospettò nulla, fin quando si scoprì che un testamento era stato falsificato. Si fece allora riesumare la vittima, e l’autopsia portò alla luce che l’anziana donna era stata uccisa con della morfina. Vennero così fatti altri accertamenti sugli altri pazienti del dottore, e i riscontri furono incredibili: le vittime stimate raggiunsero il numero di 345. Tuttavia, al processo gli furono attribuiti soltanto 15 omicidi.

1. Pedro Alonso Lopez: il Mostro delle Ande

Pedro Alonso Lopez fu uno dei killer più prolifici in Colombia: le sue vittime furono tutte donne e il numero di vittime sospettate è compreso tra 110 e 310. Il suo modus operandi era il seguente: conosceva le donne, ne diventava amico o il fidanzato, le attirava in luoghi isolati e le strangolava guardandole negli occhi mentre morivano. La cosa più strana è che dopo averle uccise faceva sedere i cadaveri a tavola e conversava con loro per diverse ore, perché “ne apprezzava la compagnia”.